Come ogni anno MITO SettembreMusica mostra una particolare sensibilità verso il jazz. Una panoramica dei momenti salienti del programma di MITO con epicentro a Torino non può che partire con la giornata, organizzata in collaborazione con il Torino Jazz Festival, dedicata al talento di FRANCO D’ANDREADomenica 8 settembre – Teatro Regio

Pianista, compositore, docente,  superata la boa dei settant’anni, rappresenta un distillato unico di esperienze musicali che vanno dal dixieland degli esordi alla musica contemporanea europea, attraversando le fondamentali vicendedel jazz-rock (il gruppo Perigeo) e le influenze mai sopite dei maestri americani con i quali ha suonato (Dexter Gordon, Gato Barbieri, Steve Lacy). Metabolizzate le influenze D’Andrea ha avviato negli anni Ottanta un cammino originale che lo ha portato a importanti riconoscimenti dalla critica internazionale (migliore musicista europeo del 2010 per l’Académie du Jazz di Francia) e nostrana con il premiato cd Traditions and Clusters (El Gallo Rojo, 2012). Al Teatro Regio D’Andrea porta il suo quartetto stabile, con alcuni tra i migliori esponenti del panorama italiano: il sassofonista Andrea Ayassot, il contrabbassista Aldo Mella e il batterista Zeno De Rossi, per allargarsi poi al sestetto che annovera in organico due autentici “campioni” come Mauro Ottolini e Daniele d’Agaro e per finire ospiti speciali di grande respiro internazionale: il trombettista americano Dave Douglas, compagno d’avventure dei più innovativi musicisti americani di oggi, da John Zorn a Bill Frisell e l’olandese Han Bennink, figura cardine del free europeo, percussionista funambolico con la vocazione a sorprendere il pubblico, suonando anche oggetti non comuni su un palco (e magari suonando il palco stesso). Sarà una giornata intensa che partirà già nella mattinata con un Incontro pubblico officiato dal musicologo Luca Bragalini e dal critico Luciano Viotto per proseguire con il doppio concerto (pomeriggio e sera) dove potremo ascoltare il musicista di Merano in tutte le situazioni possibili: dal piano solo (che frequenta con successo dagli anni Ottanta), a duetti con Han Bennink e Dave Douglas, per finire nella seconda parte con un supergruppo di impareggiabile caratura tecnica dove saranno coinvolti tutti i musicisti presenti.

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