Per la Giornata Internazionale Unesco del Jazz, giovedì 30 aprile si terranno due concerti: due modi diversi di declinare il jazz come musica sociale, di impegno civile e di passione territoriale. In questo spirito il TJF ha deciso di ospitarli nel suo cartellone, accogliendo con entusiasmo la proposta degli organizzatori.
Alle ore 21 la Cascina Roccafranca (via Rubino 45), ospita l’Hope Jazz Day una serata di solidarietà nei confronti di una scuola palestinese, la Hope School di Beit Jala (Cisgiordania), particolarmente attenta alla educazione di ragazzi e ragazze provenienti da famiglie bisognose, in un territorio complessivamente segnato da un fortissimo “disagio”. L’iniziativa nasce sulla scorta di un tour che ha portato a marzo 2015 il quartetto Ingenui Perversi a suonare in Palestina. Oltre al quartetto sono previsti gli interventi di altri protagonisti della scena musicale: il direttore del TJF Stefano Zenni, il video-racconto di Moni Ovadia e le immagini della Hope School registrate durante il tour. Agli Ingenui e perversi si aggiungono OrchestraVagante e come ospiti i nostri ambasciatori del jazz Furio Di Castri ed Emanuele Cisi.
Alle ore 22 il Capolinea 8 (via Maddalene 42) ospiterà Jazz al Capolinea: un quintetto di jazz italiano con ospiti due musicisti di spessore internazionale come Felice Reggio e Gianni Cazzola (quest’ultimo lo ricordiamo, energico come sempre, durante la prima edizione del TJF con Franco Cerri nel supergruppo Buena Vista Italian Jazz). Cazzola garantisce al concerto un grande drive, ulteriormente arricchito dalla chitarra di Max Gallo, il leader del gruppo. Il concerto si inserisce nelle celebrazioni Unesco a buon diritto, poiché accende i riflettori su un luogo “storico” della musica, per tutti gli appassionati torinesi e non. Nato dalla trasformazione di un vecchio bar-vineria, il Capolinea 8 diventa negli anni ‘80 il centro del jazz cittadino e vi si esibiscono artisti italiani e stranieri di fama mondiale: Chet Baker, Roy Haynes, Enrico Rava, Franco Cerri, Furio Di Castri, Felice Reggio per citarne alcuni. Musicisti che hanno sempre magnificato “l’atmosfera” del locale, che per una sera torna intatta a vivere per le nuove generazioni che si affacciano all’ascolto del jazz.